1° SETTEMBRE: SI PARTE!

Ruolata di gruppo; durata: 1 settimana

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  1. Master_HSC
     
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    MASTER
    1° Settembre, ore 10, stazione di King's Cross


    La giornata più attesa dai giovani maghi è sicuramente il primo di Settembre.
    Tra fratelli che partono, primi anni in arrivo e l'inizio del nuovo anno scolastico, anche quell'anno era sicuramente una giornata davvero intensa per tutti.
    La stazione di King's Cross era piena di personaggi un po' più bizzarri del solito, con lunghe vesti colorate, strani copricapi e animali di razze varie. Tra tutti i passanti, erano però pochi a sapere cosa nascondeva quella stazione, in particolare tra il binario 9 e 10: un treno rosso scarlatto che già fumava, pronto a partire dal momento all'altro. Sulla banchina vicino il binario, il numero di gente bizzarra aumentava a dismisura: era possibile vedere strani movimenti di pezzi di legno, scintille improvvise, parole strane e improvvise comparse. Molte teste guardavano spesso verso il grande orologio, in attesa delle 11. Molte di queste erano anche preoccupate dal tempo: quei nuvoloni grigi non promettevano nulla di buono.

     
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    Direttore Corvonero
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    Corvonero ▫ 5° anno
    The universe is change. Our life is what our thoughts make it.
    stazione di king's crossIl giorno era finalmente arrivato.
    Juliet si era alzata presto, quella mattina, il cuscino ricoperto da lacrime. Ogni anno la stessa storia: da una parte aveva una gran voglia di tornare al Castello di Hogwarts, la sua seconda casa, il posto che l'aveva vista crescere ed affrontare le proprie paure, il posto dove si era fatta tanti di quegli amici che ora a stento ricordava quelli della sua infanzia; ma dall'altra, come ogni estate, era stata benissimo in compagnia dei suoi genitori e di suo fratello Peter, soprattutto le tre settimane che avevano passato nella casa di campagna a cui Juliet era tanto affezionata, e la ragazza non poteva fare a meno di pensare a quanto le sarebbero mancati tra le mura di Hogwarts.
    Erano arrivati a Londra dalla loro casa di Edimburgo due giorni prima della partenza, usando la Metropolvere; sua madre e suo padre l'avevano accompagnata nelle compere per il nuovo anno, dove aveva avuto occasione di salutare già alcuni compagni e di fare scorta di libri, inchiostro e pergamene. Aveva salutato suo padre Graham la sera precedente la partenza: gli impegni di lavoro non lasciavano spazio neanche alla partenza della figlia per Hogwarts, e a malincuore l'uomo aveva dovuto lasciare Juliet prima del tempo, con la promessa di rivedersi presto per le vacanze di Natale.
    Al suo posto, alla stazione di King's Cross, c'era Peter, arrivato apposta per salutare la sorellina. Aveva concluso la scuola anni prima, anche lui smistato tra i Corvonero come il padre prima di lui e la sorella, ed ora lavorava all'Ufficio Relazioni Internazionali della Gringott, lavoro che gli assicurava un buon quantitativo di tempo libero, e che gli aveva così permesso di accompagnare la madre e la sorella alla stazione. Era un ragazzo brillante e spiritoso, con un certo talento per cacciarsi nei guai, eppure l'unica preoccupazione che al momento destava nella madre era quella di non aver ancora trovato una ragazza. "Dagli tempo, Rachel... è giusto che faccia le proprie esperienze" ripeteva spesso Graham alla moglie, per niente preoccupato dalla faccenda. Juliet dava ragione al padre anche in questo caso: nonostante i litigi o le prese in giro, suo fratello era perfetto così, e non l'avrebbe cambiato per niente al mondo.
    "Vedi qualcuno che conosci, tesoro?" chiese sua madre mentre si avviavano al binario 93/4. Juliet si guardò intorno... Un paio di facce conosciute ma niente di più. Scosse la testa. No, mamma, per ora nessuno, rispose.


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  3. Moonyra
     
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    Abigail Audrey Moore ~
    1° Anno ~ Tassorosso

    Il primo Settembre! Finalmente! Mi ero svegliata alle quattro di mattina, quel giorno. Il giorno della partenza per Hogwarts. Alle nove, sapevo a memoria tutto il suo contenuto. Per l'occasione mi avrebbe accompagnata tutta la famiglia, quindi il tavolo della colazione era più affolato del solito. Dopo aver mangiato velocemente una ciotola di porridge zuccherato, due fette di pancetta e quasi una brocca intera di succo di zucca, scattai in piedi, mentre mamma mi guardava stranita borbottando qualcosa sul mangiare lentamente. Avremmo raggiunto Londra con la Metropolvere, scendendo ad un camino a casa di alcuni amici di famiglia, proprio vicino King's Cross. Papà partì per primo, perchè portava il mio baule. Subito dopo di lui mi infilai io nel camino acceso del soggiorno. Con un grande risucchio, partii sbattendo le braccia che non avevo prontamente stretto intorno al corpo alle pareti. Dannata Metropolvere. Non vedo l'ora di imparare a Materializzarmi. Finalmente atterrai. Io e papà aspettammo la mamma con Pat e, dopo aver salutato Jodie e Matt, ci avviammo dentro la stazione. In teoria i sarbbe potuti Materializzare direttamente sul Binario, ma la mammma odiava la Materializzazione. Per non parlare di Pat. L'unica volta che papà ha fatto una Materializzazione congiunta con lui dopo è rimasto terrorizzato per una giornata intera. Vista la barriera tra il binario 9 e quello 10, iniziai a camminare velocemente, con il batticuore. Papà era forse più eccitato di me: continuava a guardarsi intorno felice, osservando curiosamente tutti i gli attrezzi Babbani che gli si paravano davanti, non accorgendosi nemmeno degli sgaurdi incuriositi che attirava Athena. Mamma mi esortò a oltrepassare la barriera: si stava facendo tardi. Spiaccai una corsa puntando verso la barriera e ,quando li riaprii, mi ritrovai sul Binario 9 e 3/4. Quel treno, che sognavo da mesi, era finalmente davanti a me, Dalla barriera comparve subito il resto della famiglia, che mi aiutò nella ricerca di uno scompartimento libero. Finalmente trovato, papà mi aiutò a caricare il baule sopra il treno. Scesi subito per finire di salutare. Pat iniziò a piangere nonostante mi avesse promesso di non disperarsi più. Sbuffai e lo abbracciai Ora sei tu il padrone di casa! Lui si illuminò:Allora posso salire sulla tua scopa? Finsi di pensarci un po' su Certo che no! esclamai ridendo: ero gelosa della mia Tornado 7, regalatami dai nonni a 10 anni. La vecchia StellaFreccia con la quale avevo imparato a volare la avrei data a Pat quando avesse compiuto almeno sette o otto anni. finito di salutare il mio fratellino, sorrisi ai miei genitori: a mamma luccicavano gli occhi. Mi abbracciarono insieme, mentre mamma mi diceva ad un orecchio di stare attenta e papà all'altro di fare amicizia con tanti Nati Babbani. Mamma... vado a Hogwarts... non a Azkaban. Smettila di piangere le sussurai, ma avevo gli occhi lucidi anche un po' io. Mi staccai e prima di risalire sul treno urlai, per sovrastare il rumore incredibile che regnava sul Binario: A Natale! Mi sistemai nello scompartimento aspettando che il treno partisse, portandomi dentro la scuola di Magia che avrei frequentato per 7 lunghi anni.

    Parlato - Pensato - Narrato



    Edited by Moonyra - 1/9/2012, 16:33
     
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  4. Astrid
     
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    ASTRID FINNIGAN ~
    2° ANNO ~ CORVONERO

    Astrid prese il suo baule dalla macchina, e controllò per la ventesima volta (almeno) l'orologio da polso di suo padre. Per fortuna non erano in ritardo, anche se erano partiti da casa davvero troppo tardi per i suoi gusti. Astrid preferiva essere in anticipo, piuttosto che in ritardo. Odiava i ritardatari, e per questioni d'orario aveva litigato con un sacco di persone, prima di andare a Hogwarts. Soltanto lì aveva iniziato a fare ritardo anche lei, a volte. Le prime volte si sentiva tremendamente in colpa, e ci stava male per ore. Soltanto dopo un po' si era abituata al fatto che, in fondo, non era poi un sacrilegio arrivare in orario, piuttosto che venti minuti in anticipo. Per scendere tutti dalla macchina ci vollero almeno dieci minuti: i gemellini, che ormai avevano cinque anni, si divertivano a darsi noia a vicenda, e facevano perdere a tutti un sacco di tempo.
    Daniel, Mike, smettetela! Jason Smith, il padre di Astrid, si mise in mezzo ai gemelli per dividerli, cosicché la smettessero di darsi noia e si decidessero a scendere da quella dannata automobile babbana. Non che Astrid odiasse i babbani, tutt'altro, anche perché lo erano sia il padre sia la sorella maggiore, ed era una cultura affascinante quanto quella dei maghi. Però, riguardo ai mezzi di trasporto, preferiva di gran lunga Metropolvere, Passaporte e scope volanti, alle solite automobili babbane, che spesso si incagliavano nel traffico cittadino, facendo perdere una miriade di tempo al conducente. Annica, la sorella maggiore di Astrid, che le somigliava in tutto e per tutto, a parte il fatto che aveva i capelli lisci, quello stesso giorno avrebbe preso un treno che, dopo molti cambi di mezzi, l'avrebbe portata in Italia, dove abitava assieme agli zii, per studiare in una particolare facoltà. Perciò c'erano anche le sue valige da portare, e la macchina fino a quel momento era stata stipata in una maniera assurda.
    Mamma, intanto possiamo andare al binario? Non vorrei fare tardi proprio oggi! la ragazzina finalmente espresse i suoi pensieri, spazientita e agitata come non mai. Certo, l'anno precedente l'emozione era molto più grande: ormai era al secondo anno, conosceva il terno, la scuola, i professori, gli studenti, ed era già stata smistata. Per di più, l'anno precedente Corvonero aveva anche vinto la Coppa delle Case! Finalmente i gemelli smisero di spintonarsi a vicenda, e la famigliola procedette verso il binario di Annica, che sarebbe partita da lì a dieci minuti. Un abbraccio a tutti, sorrisi, promesse di sentirsi presto, e poi saluti da lontano, con la mano. Finalmente, era arrivato il suo turno. Il binario 9 e 3/4 era lì, davanti a loro. Astrid si voltò verso la madre e le sorrise: le luccicavano gli occhi. Si guardò in giro: già si vedevano i primi maghi, riconoscibili per il loro modo di vestire assai stravagante in mezzo ai babbani. Era un'emozione immensa ritrovarsi di nuovo in quel mondo. Vicino all'entrata del binario, scorse la sua compagna di Casata, nonché amica, Juliet. Le si avvicinò subito, sorridendo.
    Julie! Ciao! come sono andate le vacanze?

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  5. blackfeather
     
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    ROSE "SBORNY" FACTOTUM ~
    QUARTO ANNO ~ GRIFONDORO

    Sarai fiera di te spero... bofonchiò la madre. Rose si fissava la punta delle scarpe.
    Era stata bocciata. Aveva trascorso quasi tutto l'anno in giro per la Scozia insieme a Luna, la sua lupa inselvatichita, e non aveva partecipato neanche a mezzo esame.
    La signora Factotum la fissava severamente, e le elencò tutte le punizioni che avrebbe subito se la cosa si sarebbe ripetuta. Rose, dal canto suo, si limitava a fissare il marciapiede di King's Cross, con i sensi di colpa e una gran voglia di partire e non sentire più i rimproveri materni.
    Orly si agitò nella sua gabbia, il che diede a Rose una scusa per allontanarsi dalla sua furiosa genitrice. Si avvicinò al proprio gufo, e gli accarezzò le piume per calmarlo.
    Non sopportava più le lamentele di sua madre, e l'avrebbe pietrificata molto volentieri.
    Vorrei che papà fosse qui... Lui mi capirebbe.
    Quando la madre smise di lamentarsi per riprendere fiato, Rose ne approfittò, le diede un bacio, le fece la falsa promessa di scriverle, e poi corse verso il vagone più vicino. C'era ancora tempo prima delle 11, ma aveva bisogno di rilassarsi, perciò si sistemò nel primo scomparto vuoto che trovò, e approfittando del fatto che era sola indossò la propria divisa. Poi si distese sui tre sedili a destra dello scomparto, e chiuse gli occhi, fingendo di non esistere.

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    Corvonero ▫ 5° anno
    The universe is change. Our life is what our thoughts make it.
    stazione di king's crossLe nuvole iniziavano ad addensarsi.
    Ancora alla ricerca di qualche conoscenza, Juliet iniziava a pensare di essere arrivata troppo presto. Mamma, te l'avevo detto che bastava arrivare qua alle 10.30... Sua madre fece una smorfia come a giudicare irrilevante il commento della figlia, mentre Peter iniziò ad allontanarsi per curiosare la stazione babbana.
    La Corvonero fu però raggiunta da una voce familiare: la sua amica Astrid, anche lei Corvonero, di qualche anno più piccola. Si voltò subito, riconoscendola: ciao, Astrid! disse sorridendo. Le vacanze sono andate benone... Tu dove sei stata? chiese di rimando. Julie non conosceva nessuno dei suoi accompagnatori, ma intuì che la donna a cui la ragazza aveva sorriso fosse la madre. Le sorrise a sua volta, come per salutarla, troppo impacciata per presentarsi.
    Mamma, questa è Astrid... una mia amica, dei Corvonero disse quindi, notando che sua madre Rachel si era avvicinata a loro. Sua madre non conosceva molti amici della figlia, solo qualcuno di vista o altri di cui conosceva invece i genitori. La donna fece per porgere la mano alla ragazzina, e sorridendole amabile disse: "Piacere, cara, sono la mamma di Julie".


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    Leda Dragonero ~
    Quarto Anno ~ Grifondoro

    Leandro, il mezzo vampiro, si era messo un paio di occhiali da sole babbani e insieme ad essi aveva una serie di abiti sempre babbani. Leda lo osservava divertita: stava bene con i jeans e la camicia... non fosse che faceva freddo e forse dava un po' nell'occhio così poco vestito.
    -Beh allora ci siamo..- disse Leo, accarezzandole la testa. Quel gesto la fece arrossire ma annuì come se non ci avesse fatto caso. -Quarto anno... beh fammi gli auguri!- gli auguri di Leandro si concretizzarono in un bacio sulla fronte. Ok, ora poteva anche morire felice.
    Guardandosi attorno per non destare i sospetti nella mente del tutore Leda notò Juliet, sapeva che era di corvonero ma non le aveva mai rivolto la parola. O forse una volta si, non ricordava bene, C'erano anche facce nuove e conosciute, come Astrid, che vide correre da Juliet.
    Leandro disse: -Vai pure dai tuoi amici, io ora devo andare. Buona fortuna, fatti sentire ogni tanto!- altro bacio, altro rossore. Felice come non mai Leda salutò Leandro e poi trotterellò da Juliet e Astrid: -Ehi! Buongiorno, salve!- disse, sorridente: -Pronte per un nuovo anno?-

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    Tassorosso
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    rivolto a: Astrid, Juliet e Leda

    Clotilde Belacqua ~
    Secondo Anno ~ Tassorosso

    Aprii gli occhi di scatto: era il primo settembre! E tra poco sarebbe iniziato il mio secondo anno a Hogwarts, non vedevo l'ora!! Ero entusiasta di essere al secondo anno. A Hogwarts avrei rivisto tutte le mie amiche: ero così contenta!
    Mi era piaciuto stare con la mia famiglia, mi dispiaceva separarmene. Però mi sarei divertita così tanto a scuola.
    Saltai giù dal letto correndo in sala,, mio padre aveva già messo lì il mio baule. Controllai per l'ennesima volta che fosse tutto a posto. Dopodichè corsi in cucina. C'era un buon profumo di brioches, cioccolata e caffè. Mi misi seduta vicino a mio fratello che era intento a guardare in modo sospettoso il tovagliolo, alzai lo sguardo con un sorriso. Mio padre sedeva a capotavola e leggeva il giornale. "Buongiorno!" dissi mentre mia madre serviva a me e a mio fratello la cioccolata e a sè e a mio padre il caffè, dandoci anche una brioches. Mio padre fece un cenno di ringraziamento.
    Dopo aver fatto colazione andammo a King Cross con la macchina del ministero che era stata data a mio padre per quell'occasione.
    Il tempo era scuro, speravo che non piovesse propio adesso, nessuno era ancora salito sul treno rosso fiammante che ci aspettava oltre il muro tra i binari nove e dieci.
    Una volta passati dalla barriera salutai i miei genitori, mio padre e mia madre dovevano andare a lavoro e mio fratello sarebbe andato da un suo amico che abitava vicino a casa nostra. Abbracciai mia madre "siamo orgogliosi di te tesoro, continua così" le risposi sorridendo, anche se ero commossa, anche mio padre mi abbracciò "scrivici, cara" mi disse con un sorriso., annuii l'avrei fatto, come l'anno precedente. Abbracciai anche mio fratello "ciao"[/color] mi disse, sapevo che mi sarebbe mancato e anche io a lui ma non saremmo stati lì a dircelo, salutai con la mano la mia famiglia mentre si avvicinava alla barriera per tornare appa stazione babbana. Una volta che i miei genitori passarono di nuovo la barriera iniziai a guardare se c'era qualcuno che conoscevo, vidi Astrid, era l'unica che conoscevo in quel momento, mi avvicinai a lei, era in compagnia di un altra ragazza più grande di noi. [color=orange]"Ciao Astrid!" Le dissi contenta di rivederla, poi mi rivolsi all'altra ragazza "io sono Clotilde Belacqua, secondo anno, tassorosso" dissi presentandomi. C era anche Leda, non la conoscevo molto bene ma era simpatica, salutai anche lei.

    "Parlato" - 'Pensato' - Narrato



    Edited by hermione99 - 1/9/2012, 14:09
     
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    «Let's make new memories together.»

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    Hoshi no Sekai

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    "Sono Ilaria Fox. Sono al secondo anno." Questa frase riecheggiò nella mia testa un paio di volte prima che riuscissi ad afferrarne il significato. Hogwarts. Secondo anno. Non ero più una principiante, ormai avevo qualcosa di più.
    Stropicciai gli occhi, ancora intorpidita dal sonno. Dov'ero? Non certo a casa. A casa c'ero stata, sì, ma si trattava di diversi giorni fa.
    Con uno sbuffo divertito ricordai le reazioni di ma' e pa' alla notizia del mio passaggio d'anno. La prima aveva pianto di gioia, abbracciandomi con tale foga quasi a farmi cadere. Pa', invece, aveva annunciato: "Non mi aspettavo altro dalla figlia di Hector Fox!" che era il suo grande complimento.
    Ero arrossita. Poi mi accorsi che ero su un aereo, con ma' e pa' al mio fianco. Questo spezzò il filo dei miei pensieri. "Ti sei svegliata, dormigliona!" commentò Alice, arruffandomi i capelli. "Dove andiamo?" chiesi confusa. "Andiamo a Hogwarts." Oh, già! Era il primo settembre!
    Scendemmo all'aeroporto e prendemmo il taxi. Londra, bella città. Anche se oggi c'era un brutto tempo.
    Scesi alla stazione. Avevo indossato un sempice abito, aspettando la divisa. Mi fermai fra il binario 9 e 10. Poi passai la barriera. Ero al binario 9 e 3/4.
    Mi misi in disparte, guardando le facce conosciute e nuove. Ero un po' stanca e volevo solo sedermi sul treno...
     
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  10. Astrid
     
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    ASTRID FINNIGAN ~
    Secondo ANNO ~ CORVONERO

    Da nessuna parte, in verità... cioè, sono stata a casa e basta. Sai, con quelle due pesti dei miei fratellini e, dicendo questo, indicò i gemelli E' impossibile fare un vero viaggio... Tu dove sei stata? Nel frattempo, Juliet l'aveva presentata a sua madre, che sembrava essere una persona molto cordiale, proprio come la figlia.
    Oh, piacere signora! sorrise, un po' impacciata, poi fece un cenno alla madre, che stava facendo finta di non guardarla per non metterla in imbarazzo. Mamma, queste sono Juliet, che è un'altra Corvonero, e sua madre! Bene, adesso le presentazioni parevano fatte. Era sempre una cosa un po' imbarazzante, per lei, fare conoscenza. Non sapeva mai di cosa parlare, cosa dire... All'inizio sembrava tutto così difficile! Vide in lontananza leda, solo un attimo, in compagnia di un altro ragazzo, forse era un mago anche lui... Un attimo dopo, la Grifondoro raggiunse lei e Juliet, e chiese loro se erano pronte. Ecco, bella domanda! Pronta? Era davvero pronta? Non lo sapeva. Sperava soltanto.
    Ehi, ciao! Mah, diciamo di sì dai, almeno è passato il primo anno, insieme all'ansia dello Smistamento! annuì tra sé, in effetti quello di mettersi in testa il Cappello Parlante era stato un bel trauma. E tu, Leda? Sei pronta per il tuo... quarto anno, giusto? sperò di non aver detto castronerie, non sarebbe stato il massimo fare una figuraccia ancor prima di partire per Hogwarts. Subito dopo i saluti di Leda, sopraggiunse anche Clotilde. Astrid si rese conto di conoscere un bel po' di persone, ed era molto felice di poter rivedere i suoi amici e fare due chiacchiere prima di salire sul treno. Le sembrava passata un'eternità da quando le aveva viste l'ultima volta,e invece era passata soltanto un'estate!
    Ciao Clo! Come va? le chiese, sorridendo. Intanto sua madre osservava tutta la scena, mentre suo padre tentava di tenere a freno la prorompente allegria dei gemelli. Ad Astrid non dispiaceva poter staccare un po' da tutta quella agitazione, dai loro scherzi... Finalmente avrebbe potuto stare un po' da sola, senza le continue chiacchiere di quelle pesti! Però le sarebbero mancati, sia loro che la sorella, già lo sapeva.

    PARLATO - PENSATO - NARRATO

     
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  11. mattia the destiny
     
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    mattia aprì e si stropicciò gli occhi,oggi e il primo settembre e sarebbe tornato ad hogwarts,che emozione.così si alzò andò in bagno,si fece una doccia veloce e si vestì con qualcosa di semplice jeans e maglietta a maniche lunghe, aveva preso il suo gatto muttley ed era sceso di sotto,in cucina,li sua mamma correva di qua e di la prendendo calzini e magliette,''cosa le serviranno mai 4 magliette se siamo in 3'' pensò mattia ma decise di non chiederglielò.intantò il padre leggeva la gazzetta del profeta mentre beveva del comune caffè,anche lui ogni tanto alzava gli occhi guardando la madre andare avanti e indietrò.cosi quando anche sua madre si sedette fecero una veloce colazione a base di fette biscostate col cioccolato e un bel bicchiere di spremuta d'arancia,suo padre guardò l'orologio e disse''molto bene famiglia sono le 7:30 direi di muoverci,cosi entrarono in macchina e si dirigettero verso l'aeroporto,arrivati fecero il check in e,arrivato il momento,entrarono nell'aereo,durante il viaggio mattia si addormentò.quasi atterrati suo padre lo sveglio dicendo:''avanti mattia,sveglia,siamo arrivati ormai'' cosi quando atterrarono presero le valigie e appena preso un taxi si dirigettero verso la stazione,mattia guardo il suo orologio e pensò''mmmh,le 10:00 ce la facciamo ad arrivare in tempo.infatti,arrivati alla stazione erano le 10:40. frettolosi i genitori e il figlio di quasi 12 anni attraversarono la colonna tra il binario nove e dieci sicuri di non essere guardati e si ritrovarono per la seconda volta davanti all'hogwarts express che avrebbe portato mattia e tutti gli altri studenti nella scuola di maghi piu famosa.suo padre sembrava a suo agio in quel posto,dopotutto ci era venuto come minimo sette volte,invece la madre sembrava nervosa,lei era babbana,le ci sarebbe voluto un po' per abituarsi.mentre i tre si facevano largo tra la folla mattia riconobbe due persone che aveva conosciuto di vista,la ragazza di corvonero,astrid e la ragazza di serpeverde che si ricordava si chiamasse ilaria,mattia non aveva visto belitato,la ragazza che gli aveva dato il benvenuto la prima volta che arrivò ad hogwarts e con cui aveva partecipato a una lezione.intanto la madre comincio a dirgli allora,bacchetta? disse sua madre agitata qui,nella mia tasca ehm,le tue penne per scrivere? nel baule rispose mattia annoiato i libri? sempre nel baule mamma! muttley? mamma e alla tua destra! ribattè mattia esasperato,poi aggiunse ''non ho dimenticato niente non ti preoccupare.detto questo mattia si appoggiò ad una colonna aspettando che arrivassero le 11:00.
     
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    Federica Kim ~
    3° Anno ~ Serpeverde

    L'estate sembrava essere volata dopo la fine dell'anno scolastico ad Hogwarts. Mio padre era venuto a prendermi alla stazione e, con mia grande sorpresa, mi aveva annunciato che per le vacanze saremmo tornati in Corea del Sud. Era da quando avevo iniziato la scuola di magia che non ci tornavo... inutile dire che ero felice come una pasqua. Nei mesi successivi passai il mio tempo a Seoul, rividi i miei vecchi amici e passai un paio di settimane di svago a Jeju. Una cosa indescrivibile tornare nella mia terra natia. Fu verso la metà di agosto che feci le valigie e tornai con mio padre nella nostra casa a Londra. Lui doveva riprendere il suo lavoro al Ministero e io dovevo prepararmi per l'inizio del nuovo anno. La lettera di Hogwarts con tutti i materiali del nuovo anno mi aveva messo addosso una carica pazzesca, non vedevo l'ora di iniziare. Tra le altre cose, nella lettera c'era anche scritto che ero stata promossa all'anno successivo.. ora ero una studentessa del terzo anno. Tornati a Londra, io e mio padre andammo a comprare tutto l'occorrente per Hogwarts, aspettando con trepidazione il primo settembre. Il giorno prima della partenza mio padre era tremendamente nervoso. Non me l'avrebbe mai detto, ma ormai conoscevo bene i suoi modi di fare.. era preoccupato di dovermi nuovamente lasciare andare per un'anno intero. Sapevo bene che gli sarei mancata, e lui sarebbe sicuramente mancato a me.. in queste vacanze insieme a lui mi ero resa conto di quanto, durante il secondo anno, mi era mancato. La mattina fatidica mi svegliai presto, forse anche perché non è che fossi riuscita a dormire molto, mi preparai con cura e controllai di aver messo tutto nel baule. Mentre ero indaffarata a preparare tutto, Jewel se ne stava tranquillamente sdraiato sul letto ad osservarmi. Alzai il viso e lo vidi. Ehi piccolo, sei contento che torniamo ad Hogwarts? chiesi al micio sorridendogli. Quello mi guardò per qualche secondo, poi se ne uscì con un leggero miagolio. Feci un gran sorriso e andai ad accarezzarlo, per poi raggiungere mio padre al piano di sotto per poter fare colazione. Uscimmo di casa verso le 10 del mattino, fin troppo in anticipo secondo mio padre, ma io volevo arrivare il prima possibile a King's Cross. Arrivata in stazione, presi un carrello e mio padre ci mise sopra con cura il baule e il trasportino dove già Jewel ronfava. Alzai il viso al cielo e notai i nuvoloni che già cominciavano ad ingombrare il cielo Londinese. Speriamo davvero che non piova. Pensai cominciando ad avanzare verso il binario con mio padre. Oltrepassammo il passaggio tra i binari nove e dieci e mi ritrovai davanti al Hogwarts Express e ad una grande folla di gente. Senza perdere tempo io e mio padre portammo le valigie nello scompartimento adibito agli effetti personali degli studenti, il trasportino con Jewel invece lo tenni io. Volevo averlo con me durante il viaggio. Andiamo papà, magari riesco a trovare dei miei compagni! Dissi subito dopo tirando il braccio di mio padre. Qualche metro più in là, superando la ressa di gente, vidi un gruppetto di ragazze che conoscevo perfettamente di vista. Juliet, Astrid, Leda e Clotilde. Era bello rivedere i loro visi. Mi avvicinai con mio padre al seguito e dissi, tutta contenta. Buongiorno ragazze! Come state?

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    Leda Dragonero ~
    Quarto Anno ~ Grifondoro

    Leda salutò educatamente anche Clotilde, poi rispose alla domanda di Astrid: -Si, quarto anno! Sono pronta e determinata a fare un sacco di punti per i grifi!- rise, stringendo i pugni. Si guardò attorno e vide Ilaria poco distante, sembrava molto assonnata. Poi alcune facce e infine Federica Kim, una serpeverde che vedeva molto spesso a lezione: -Ciao! Tutto bene, nonostante questo tempaccio. Almeno, io sono entusiasta e allegra stamani!- per un motivo ben preciso che non se la sentiva di ripetere. Non le piaceva la situazione, ma non poteva farne a meno. Avendo solo 14/15 anni non poteva dire di amare qualcuno, ma secondo lei ci stava andando decisamente vicina.

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    rivolto a: Astrid, Juliet Federica e Leda

    Clotilde Belacqua ~
    Secondo Anno ~ Tassorosso

    Grazie alla domanda di Astrid ricordai che Leda era al quarto anno, cioè lo sapevo ma in quel momento non ci stavo pensando affatto.
    Sorrisi rivolta ad Astrid "Estate noiosa ma tutto ok" risposi anche se mi aveva fatto piacere rivedere la mia famiglia si poteva dire un estate noiosa "tu come stai?" Chiesi alla mia amica corvonero.
    Accarezzai la mia gattina per quanto riuscissi a farlo, chiusa nella gabbieta, una volta sul treno l'avrei liberata, non volevo rischiare di perderla a King's Cross, non l'avrei più ritrovata.
    Vidi Ilaria, una mia amica serpeverde, in un angolo, la salutai con la mano sperando che mi vedesse. Mi voltai verso Federica, arrivata in quel momento con un sorriso, ero contenta di rivedere tutte le mie amiche "io tutto bene, un estate chiusa in casa, ma bene" risposi "a te come va?" Chiesi poi, insomma le solite cose tra amiche dopo le vacanze. Non vedevo l'ora che il grande orologio suonasse le undici per poter partire verso Hogwarts con le mie compagne, magari avremmo potuto stare insieme, ero ansiosa di cominciare il mio secondo anno a Hogwarts, il primo era stato fantastico ed ero convinta che lo sarebbe stato anche il secondo.
    Per un momento ripensai all'anno precedente, quello stesso giorno, Ero seduta nel grande espresso per Hogwarts rosso fiammante che emetteva vapore, salutando i miei genitori e mio fratello mentre controllavo il grande orologio alle loro spalle, ansiosa di partire per chissà quali avventure e pronta a fare molte amicizie, speranzosa in un anno bellissimo e così era stato. Era incredibile quanto quell'anno fosse dverso, a parlare con le mie amiche e senza i miei genitori. Mi mancavano già vedere tutte le mie amiche con i genitori mi aveva reso un po' triste, i miei erano dovuti andare ed era tanto che fossero riusciti ad accompagnarmi, ma ero contenta così, in fondo li avrei rivisti presto e avrei ricevuto le loro lettere.

    "Parlato" - 'Pensato' - Narrato

     
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    Dai miei incubi peggiori

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    Melinda de Lincourt ~
    1° ANNO ~ SERPEVERDE

    Erano solamente le 8.30 del mattino quando Fenix, il gatto dal manto grigio di Melinda le sì fiondò sulla pancia, iniziando a miagolare ripetutamente; forse sapeva che quel giorno era per lei veramente importante, o forse voleva solamente mangiare. Ella, ancora frastornata e assonata, emise dei suoni incomprensibili, ma il gatto sembrava darle corda, continuando a miagolare.
    Passò qualche minuto prima che si alzasse e aprendo gli occhi si accorse che Fenix era ancora lì, a guardarla con i suoi occhi di un verde intenso. Ora mi alzo, cos'è vuoi la pappa? Non fece in tempo a finire la frase che il gatto sembrava stesse facendo festa. Accontentato il gatto, si accorse che era ancora presto, ma volle comunque prepararsi e finire di fare la valigia. All'improvviso sentii bussare alla porta di camera sua; era sua madre che entrò sorridendole. Cara, è' già ora di andare, non vorrai mica fare tardi proprio oggi? Melinda si volse verso di lei e la guardò stranita, poi si volse verso un antico orologio che tintinnava e vide che erano già quasi le 10.00. Com'è possibile che è già così tardi? pensò tra sé e sé. Fortunatamente aveva finito di sistemare tutti i preparativi in tempo, poi mise Fenix nella sua gabbietta e si diresse fuori dalla sua stanza, sospirando chiuse la porta pensando che un nuovo anno ad Hogwarts l'aspettava. Mamma, ora possiamo andare alla stazione, c'è un treno che mi aspetta! La madre la guardò e le sorrise per poi abbracciarla calorosamente, per lunghi mesi non avrebbe visto la sua bambina.
    In men che non si dica Melinda si ritrovò alla stazione con i suoi genitori e si recarono verso il binario. Mancava ancora un po' alla partenza, ma lei era pronta ad andare ad Howgarts, non aspettava altro.

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